Prima della partenza per un city-break, mi trovo puntualmente davanti alla stessa scena: da una parte lo zaino fotografico e dall’altra il bagaglio a mano. “Come è possibile viaggiare leggeri…
Prima della partenza per un city-break, mi trovo puntualmente davanti alla stessa scena: da una parte lo zaino fotografico e dall’altra il bagaglio a mano. “Come è possibile viaggiare leggeri e fare belle foto se devo rinunciare a una parte della mia attrezzatura?”, finalmente l’ho capito.
Quando si decide di partire per un breve viaggio, nella maggior parte dei casi non ha senso portarsi dietro un bagaglio a stiva (ingombro inutile, attesa per il check-in, attesa per ritiro bagagli e via dicendo).
Il problema è che per un fotografo, il più delle volte “bagaglio a mano” corrisponde a “zaino fotografico pieno di obiettivi, filtri, e se ci fosse ancora spazio, il fatidico cavalletto“.
In uno dei miei ultimi viaggi, a Sofia, ho deciso di viaggiare leggero, una piccola sfida personale in cui ho scelto (accuratamente) solo due dei miei obiettivi per i seguenti motivi:
– Liberare spazio nello zaino e fare posto ai vestiti;
– Girare per la città più leggero evitando di tornare in hotel con la schiena distrutta;
– Avere più spazio per portarmi dietro il cavalletto per non rinunciare alle mie adorate lunghe esposizioni.
Ho portato con me il Canon 17-40L f4 per i paesaggi e un po’ di street e il 50mm f1.8 (miglior compromesso peso/qualità/prezzo) per fotografare Erica.
Il risultato è stato che mi sono concentrato su quello che avevo e non su quello che mi mancava, riuscendo quindi a sfruttare al meglio queste due lenti. E poi, sinceramente, non mi è assolutamente mancato il dover togliere e mettere obiettivi in mezzo alla folla con il terrore che qualcuno ti scontri provocando un mini-infarto.
Questa esperienza mi ha insegnato che portare 2 obiettivi piuttosto che i soliti 4-5 permette di concentrarsi a sfruttare fino all’ultima apertura di diaframma l’obiettivo agganciato al corpo macchina, stimolando la creatività e raggiungendo risultati che non ci si sarebbe mai aspettati.
Durante ogni mio viaggio, però, rosico perché mi capita di trovarmi davanti a una scena e penso “cavolo, se avessi il mio cavalletto, sai che foto sarei riuscito a fare?”.
Fino a poco tempo fa infatti, usavo il mio fedele compagno di avventure, il Manfrotto 190x, che come tutti i prodotti Manfrotto è una bomba in termini di qualità del materiale e stabilità, però è più ingombrante e pesa troppo per essere messo in un bagaglio a mano. La qualità di Manfrotto in neanche 1,5kg di cavalletto. Un sogno.
Se si tratta di fare un viaggio in macchina o a piedi non c’e problema, lo aggancio allo zaino e sopporto il peso e le dimensioni, ma se devo spostarmi in aereo, il discorso si fa diverso.
Sempre grazie a Manfrotto, però, sono riuscito a risolvere questo problema.
Il Befree Advanced, fotograficamente parlando, ha cambiato totalmente il modo in cui viaggio.
Si tratta di un cavalletto in alluminio, pesa 1,49 kg ed è lungo 40cm, il che vuol dire che rientra perfettamente in qualsiasi bagaglio a mano, occupa poco spazio e una volta agganciato allo zaino, il peso quasi non si sente. Soprattutto, quando entro in un negozio con il cavalletto agganciato allo zaino, non devo stare attento a non buttare giù oggetti di vario genere ogni volta che mi giro.
Non sto ad elencare tutte le specifiche tecniche, secondo me la cosa più importante da sottolineare è che grazie a lui sono riuscito a fotografare luoghi come il Monastero di Rila o la Cattedrale di Aleksandr Nevskij in momenti della giornata in cui erano davvero sovraffollati.
Dopo aver piazzato il cavalletto mi sono subito reso conto dell’incredibile stabilità e robustezza, nonostante il peso ridotto.
La Canon 5d mark III e il Canon 17-40L sebbene siano prodotti fantastici non sono esattamente l’attrezzatura più leggera in circolazione, ma il Manfrotto Befree Advanced non ha mai dato un minimo segno di instabilità.
Sono finalmente riuscito a scattare le foto che avevo programmato prima di partire: la prima al Monastero di Rila, che grazie ad un filtro ND e a una lunga esposizione sono riuscito a “eliminare” la folla che circolava intorno a me, e vi assicuro che era davvero tanta. Tirare fuori il cavalletto in mezzo alla folla e far “sparire la gente” è una soddisfazione unica. La seconda, alla Cattedrale, stesso metodo di scatto, qua la difficoltà stava nel fatto che davanti a me fosse un continuo viavài di gente, e trovare un momento in cui la piazza fosse completamente vuota era praticamente impossibile.
La conclusione di questa mia sfida con me stesso è che per viaggi di qualche giorno, non è necessario portarsi dietro tutta l’attrezzatura ma basta seguire alcuni semplici step:
– Capire che tipo di viaggio si va a intraprendere: città, montagna, mare, sono tutti luoghi diversi da cui si ottengono tipi di fotografie differenti;
– Decidere quali lenti portare: un paesaggio di montagna 99 su 100 non necessita di una lente 85mm, che è solitamente usata per fare ritratti: lasciare a casa un obiettivo a volte può fare la differenza e nella maggior parte dei casi la sua mancanza non si sente;
– Valutare quali accessori portarsi: ok un filtro dentro una custodia può sembrare che pesi poco, ma se si aggiunge un ND6, un ND8, un polarizzatore, copriobiettivo e via dicendo, alla lunga il peso in eccesso si fa sentire;
– Non sottovalutare l’utilità del cavalletto: una volta esclusi tutti gli elementi superflui, 1,5kg di cavalletto da viaggio potrebbe essere l’accessorio che darà una svolta ai vostri scatti, e quando si parla di cavalletti, Manfrotto è sicuramente al top!
Questi semplici accorgimenti faranno la differenza ve lo assicuro, le foto che otterremo non saranno i soliti “scatti turistici” con la folla che rovina la composizione, e a fine giornata non avremo la schiena a pezzi ma un sorriso in più sulla faccia (fa molto frase fatta ma ve lo giuro, è così).
Ringrazio Manfrotto per avermi permesso di viaggiare leggero, finalmente ho trovato un compagno di avventure che consiglio vivamente a tutti e che sono sicuro non vi deluderà!