L’Italia è piena di luoghi fantastici ideali per scattare fotografie memorabili, ma non è una novità.
Nel mio breve viaggio di due giorni in Toscana, ho visto molte cose splendide.
Ho visitato Siena, San Gimignano e Volterra, passando per le Crete Senesi, e adesso ti racconto perché sono rimasto così colpito.
Siena, tra un buon Chianti e il Medioevo
Appena arrivati a Siena il tempo non era dei migliori, anzi, a dire il vero era proprio brutto. Entrando nella città la prima cosa da fare e recarsi a Piazza del Campo, il punto di riferimento della città, nonché luogo dove si tiene il Palio di Siena.
Per far rendere al massimo la maestosità di questa piazza bisognerebbe mettersi al centro, con un cavalletto, e fare una panoramica a 360 gradi. A causa del poco tempo a disposizione e dei gruppi turistici, ho lasciato perdere.
Con il brutto tempo, le nuvole formavano uno strato bianco e “piatto”, che non aiuta di certo i fotografi e bisognava quindi arrangiarsi.
Non volevo tornare a casa senza un buono scatto della Torre dei Mangia, per fortuna avevo la soluzione a portata di mano, anzi, di zaino Per non portare a casa il solito scatto visto e rivisto mille volte, ho tirato fuori il cavalletto da viaggio, mi sono ritagliato uno spazio fra la gente che mi guardava come se fossi un alieno, rischiando più volte di essere investito da bambini impazziti sul loro monopattino, e ho scattato.
Ovviamente essendo pomeriggio, quella via era particolarmente trafficata, l’unico modo per non rovinare la foto era fare una lunga esposizione e creare l’effetto “fantasma”.
Sono abbastanza soddisfatto dello scatto, soprattutto se considero le condizioni meteorologiche e l’istinto omicida verso la gente che mi circondava che stava per avere la meglio su di me.
Lo so, girare con un cavalletto non è la cosa più comoda al mondo, grazie al cielo però esistono particolari brand che producono cavalletti e ideali per i viaggiatori, e ne parlerò prossimamente in un post separato.
Girando per le stradine medievali di Siena, ho capito quali sono gli aspetti che la rendono così caratteristica.
In ogni angolo c’è sempre qualcosa di particolare, qualcosa da fotografare. Parlo di attimi di vita quotidiana non necessariamente inquinata dal turismo.
L’imbarazzo della scelte per il “dove mangiare”
Un’altra cosa che mi ha stupito, è il fatto che i ristoranti difficilmente tengono le porte aperte con insegne invsive. Io l’ho interpretato come un modo elegantemente riservato di dire “siamo aperti, facciamo cose buone, non abbiamo bisogno di insegne luminose per convincervi”.
Ed effettivamente è stato così: il pranzo l’abbiamo passato all’Osteria “La Sosta di Violante“. Un ristorante che consiglio vivamente per l’atmosfera, per i prezzi relativamente contenuti se paragonati alla qualità del cibo servito e infine per la cordialità del personale.
Una città da fotografare
Visitare Siena con calma non richiede più di 5-6 ore, se uno avesse molto tempo a disposizione si potrebbe dunque permettere di sostare in un determinato spot per catturare lo scatto perfetto.
Nel complesso Siena ha superato le mie aspettative, motivo in più per consigliarla calorosamente a chi ha in mente un viaggio di due giorni in Toscana, o una semplice gita giornaliera.
Fotografare la Toscana è sempre stato uno dei miei obiettivi, non solo per le città , ma anche per le Crete Senesi, colline che formano paesaggi unici che si trovano durante il tragitto da una città ad un’altra.
Come detto in precedenza, sotto il punto di vista fotografico il meteo non mi ha aiutato, e solamente due giorni in Toscana non sono abbastanza.
Bisogna anche dire che beccare brutto tempo a Gennaio è una cosa più che probabile, quindi ritengo giusto fare un mea culpa.
Meglio così, ho una scusa per tornarci verso l’estate, nel frattempo vi faccio vedere qualche scatto di Siena vista attraverso i miei occhi.
San Gimignano e Volterra sotto la pioggia
La seconda tappa di questo mini-viaggio è stato il bellissimo paese di San Gimignano.
Informazione utile: il parcheggio si trova ai piedi del paesino, e ovviamente è a pagamento. I pochi posti liberi sono quasi sempre occupati, quindi mettetevi il cuore in pace, 2€ all’ora bisogna spenderli.
Come nel miglior film di Fantozzi che si rispetti, la nuvola di pioggia mi ha seguito da Siena. Non appena ho messo piede nel paesino ha iniziato a piovere. Un po’ di tempo fa ho sentito una leggenda secondo la quale “se piove, non c’è la nebbia”. Ok, o si tratta di una credenza dell’800, o sono particolarmente sfigato.
Pensandoci bene, due giorni in Toscana sotto la pioggia sono un record per me, visto che non mi era mai successo prima.
Nonostante tutto non mi sono scoraggiato, e la mia meteoropatia ha trovato conforto nel fatto che la gente, preferisce stare al riparo, rendendo così le strade più libere.
Ovviamente non sono riuscito a fare molte foto, perché non essendo la dea Kalì e avendo solo due mani, l’ombrello ha preso prepotentemente il posto della reflex.
Le reflex professionali sono quasi tutte tropicalizzate, ossia immuni alla pioggia, ma la mia testa non lo è, quindi grazie Canon ma rifiuto e vado avanti.
Ho avuto una personalissima impressione che la gente di San Gimignano viva in una bolla rispetto al resto della Toscana.
Mi spiego meglio: la Toscana è famosa per la cordialità dei suoi abitanti, a Siena, a Firenze e in tutte le altre città che ho visitato mi son sempre trovato bene. A San Gimignano, invece, la gente del posto aveva un atteggiamento un po’ arrogante e menefreghista nei confronti dei turisti, questa cosa ha un po’ stonato con il resto del contesto, peccato.
Un paesino bello, che sarebbe potuto essere ancora più bello
San Gimignano non è particolarmente grande, e in 2/3 ore la si può visitare tutta, soprattutto se la pioggia impedisce di fermarsi a fotografare o fare cose in giro.
Questo è stato l’unico mio rimpianto, se così si può definire. Infatti ad ogni angolo, dopo ogni fotografia, nella mia mente pensavo a come sarebbe potuta essere quella scena con una luce diversa.
Ovviamente non si può vivere di rimpianti, quindi l’ho presa con filosofia e mi sono auto-imposto di tornarci per vedere se effettivamente avevo ragione.
Dopo questi minuti di struggimento interno, risolto con sostanzialmente con un pragmatico “pazienza”, si è deciso di cambiare tappa.
Siccome era abbastanza presto abbiamo deciso di andare a Volterra, che dista una ventina di minuti in macchina.
Avendo fatto una colazione abbastanza abbondante in hotel (3 uova, 1 croissant, 1 cappuccino, fette biscottate e nutella, succo di frutta) ho resistito fino alle 15.00.
Volterra: rimandata a giudizio
Per fortuna a Volterra abbiamo trovato una pizzeria aperta che ci ha sfamato, fuori pioveva (strano) e quindi ce la siamo presa con calma.
Ero già stato a Volterra quando ero piccolo, ma non me la ricordavo molto bene.
Metti il clima, metti la stanchezza, non sono rimasto particolarmente colpito.
Ok, alcuni angoli sono caratteristici e molto carini, ma, nel complesso, se dovessi consigliare un paesino tra San Gimignano e Volterra, direi senza dubbio il primo.
Probabilmente con una giornata soleggiata l’avrei apprezzata molto di più, sicuramente anche per il panorama mozzafiato che si vede appena prima di entrare nel paese. Peccato che la nebbia non lasciava molto spazio all’immaginazione. Ennesimo motivo in più per ritornare in Toscana quest’estate.
Questo è, in linea di massima, quello che ho visto nei miei due giorni in Toscana. La cosa certa è che ci tornerò molto presto: nella mia lista delle cose da fare ci sono ancora molte cose, tra cui fotografare le Crete Senesi all’alba, al tramonto e andare in Val d’Orcia.
Direi che come motivazioni sono abbastanza.