Il mio city break a Lisbona, e in generale in Portogallo, è stata un’esperienza unica. Ho visitato luoghi fantastici e ho deciso di raccontarla in questo post.
Lisbona e Porto sono il cuore pulsante del Portogallo. Rappresentano inoltre due delle mete più adatte a chiunque voglia intraprendere un city break all’interno della comunità europea.
Al contrario di quanto si possa pensare, però, il Portogallo non si limita solo a queste due grandi città. Per quanto riguarda la mia esperienza posso dire che sia stata una bellissima scoperta, con davvero tanti posti da vedere. Cominciamo!
Abbiamo deciso di suddividere Il city break in Portogallo sostanzialmente in due parti: Lisbona (Sintra, Cascais, Cabo da Roca) e Porto. In otto giorni abbiamo potuto assaporare la tradizione di questi luoghi e ne siamo rimasti innamorati.
Se ti devono rubare la macchina fotografica lo fanno anche in pieno giorno sotto la Tour Eiffel, quindi ok la precauzione ma non l’ossessione.
Molte persone mi hanno parlato di Lisbona come una città con molta povertà per le strade, dicendomi di stare attento a quegli individui un po’ “loschi”. Forse è stata solo una fortunata coincidenza, ma a mio avviso non ci sono stati momenti in cui mi sono sentito a disagio.
Ad esempio, secondo molti, uno dei quartieri da evitare per dormire è l’Alfama. A dirla tutta durante il giorno/sera non mi è sembrato un posto particolarmente pericoloso. Magari di notte si trasforma in un circolo di tossicodipendenti con tendenze al satanismo a mia insaputa, ma non mi ha dato questa impressione.
Detto questo, non me la sento psicologicamente di fare il solito post “le 5 cose da non perdere assolutamente a Lisbona”, preferisco raccontare cosa ho visto, dire sinceramente se mi è piaciuto e se ne vale effettivamente la pena di vederlo.
Giorno 1
Dopo essersi svegliati prima del sole, arriviamo a Lisbona alle 9 circa (fuso orario di 1 ora). Dall’aeroporto si può prendere la metro che porta direttamente in centro a Lisbona, in circa mezz’ora.
Posiamo le valigie, prendiamo la macchina fotografica e ci dirigiamo verso Casa do Alentejo.
Si tratta di un ristorante al cui interno c’è un atrio particolare, non è il tipico posto turistico, quindi solo per questo vale la pena farci un salto.
Dopo aver visto Praça da Figueira e Praça Rossio, che sono le due piazze principali di Lisbona, ci siamo diretti a Praça do Comércio, una delle piazze più grandi d’Europa.
Per concludere la prima giornata abbiamo deciso di recarci al Miradouro de Santa Luzia, un posto con un panorama spettacolare sul quartiere dell’Alfama.
Giorno 2
Lisbona è famosa per i suoi coloratissimi tram. In particolare, il numero 28, è quello che fa il percorso più suggestivo. Per poterlo prendere, però, bisognava fare una coda che neanche da Abercrombie&Fitch ai tempi d’oro, quindi abbiamo optato per prendere il 12, che fa un giro diverso, ma inchioda e ti sballotta esattamente come l’altro.
Dopo questa esperienza – a tratti mistica a causa delle vecchiette portoghesi che quando devono scendere preferiscono uno spintone/verso incomprensibile a un semplice “permesso” – abbiamo raggiunto Sao Vicente da Fora. Grazie alla Lisboa Card il prezzo è stato irrisorio, ma la vista è mozzafiato.
Prossima tappa, Arco di Rua Augusta. Si tratta di una terrazza da cui si gode di un bellissimo panorama sulla città, in Praça do Comercio.
Un’alternativa valida per chiunque abbia intenzione di vedere Lisbona da un punto di vista unico, è rappresentata dal Miradouro de Sao Pedro de Alcantara. Questo posto garantisce uno spettacolo unico con una vista sui tetti della città con vista mare.
Dopo essere scesi con l’Elevador da Gloria ci siamo diretti verso il Convento do Carmo, un edificio davvero particolare, di cui solamente lo scheletro principale è rimasto intatto nel corso degli anni, rendendolo ancora più affascinante.
Se siete possessori di Lisboa Card, potete godere gratuitamente della vista mozzafiato su Lisbona prendendo l’Elevador Santa Justa (il prezzo intero sarebbe 5€). Con questo tramonto abbiamo concluso il tour del secondo giorno.
Giorno 3
Partiamo dal presupposto che svegliarsi presto al mattino non piace a nessuno, ma ci sono cose per cui si è disposti a fare questo sacrificio.
Il paesino di Sintra è una di queste, e si trova a circa mezz’ora di metro dalla stazione di Rossio. Se si ha intenzione di visitare, nel corso della giornata, anche Cascais, è necessario acquistare alla stazione di Sintra il biglietto giornaliero per i bus, prezzo 12€ contro i 2,50/5€ delle singole tratte.
Il bus 434, destinazione Palacio da Pena, lascia i passeggeri in fondo a una discesa. Dopo 3 minuti a piedi si raggiunge il palazzo vero e proprio. Molta gente (dotata di poca lucidità mentale) preferisce fare una coda e spendere 3€ a testa di navetta per fare 500m, non aggiungo altro.
Il palazzo è coloratissimo e davvero particolare, merita assolutamente una visita. Dalle sue torrette si gode di una vista sul panorama che lo circonda. Sinceramente gli interni non li ho saputi apprezzare, forse a causa del fatto che a causa della folla si procede lentamente, molto lentamente.
Se dovete scegliere un posto dove mangiare qualcosa vi consiglio di provare il ristorante Metamorphosis. Noi ci siamo capitati per caso, con 30€ abbiamo mangiato 2 antipasti, 2 primi, acqua e caffè. La francesinha è deliziosa, consigliatissima a coloro che, come me, non hanno paura di ingerire 4mila calorie prima di farsi un’altra mezz’ora di autobus per la tappa successiva.
Cabo da Roca è il punto più ad ovest d’Europa, la costa frastagliata ricorda vagamente Cliffs of Moher in Irlanda. Vi lascio giudicare direttamente a voi la bellezza di questo posto.
La terza ed ultima tappa della giorata è Cascais, conosciuta anche come la piccola San Francisco a causa delle casette colorate. Probabilmente è il posto più commerciale di quelli visitati nel corso della giornata. Mi è piaciuta, anche se a tratti sembrava un po’ finta a causa dell’atmosfera surreale che si respirava per le strade.
Giorno 4
L’ultimo giorno a Lisbona è partito con una colazione a dir poco nutriente da Pop Cereal Cafè, un locale nel Bairro Alto dove puoi scegliere tra una varietà infinita di cereali. In poche parole puoi scegliere felicemente di che morte morire.
Dopo questa esperienza extra-sensoriale, prendiamo un treno e ci dirigiamo verso Belém, una cittadina a 20 minuti da Lisbona. Decidiamo subito di visitare il Mosteiro dos Jeronimos, una chiesetta e un chiostro deliziosi che valgono la coda fatta per entrare.
Dopo aver pranzato in un locale che serve cibo greco a Lisbona (controsenso gigante, però la pita era buona), ci dirigiamo verso la fantomatica Torre di Belém.
Vista dall’esterno è molto bella, essendo l’ingresso compreso nella Lisboa Card decidiamo di farci una mezz’ora di coda per poi scoprire che all’interno non è nulla di particolare. Evitate se avete i minuti contati.
Questa è stata l’ultima tappa dei 4 giorni a Lisbona, il giudizio complessivo della città è sicuramente positivo. Molte persone me l’avevano dipinta in maniera negativa a differenza di Valencia, che fin da subito mi è stata consigliata fortemente. Insomma, è stata una bella sorpresa!
Nella seconda parte di questo viaggio in Portogallo parlo della mia esperienza a Porto, città di cui mi sono innamorato. Se avete curiosità di qualsiasi tipo, attrezzatura fotografica usata, informazioni di viaggio, quanti chili ho preso o altro scrivetemi pure! Potete farlo sui social, via mail o dove più vi sentite a vostro agio! See u next!